venerdì 26 aprile 2013

HO FATTO UN SOGNO !

Girovagavo per le strade della mia città, da tempo senza lavoro e senza speranza di trovarlo.

Le locandine delle edicole riportavano le cifre sulla disoccupazione in crescita.

Ogni giorno vedevo una nuova vetrina che annunciava svendita totale per cessata attività.

D'un tratto scorsi un uomo che attaccava manifesti esortanti ad arruolarsi nel "nuovo servizio civile".

Pensai alla solita bufala. Ma, girato l'angolo, vidi che ogni via era tappezzata di quei manifesti e la gente si fermava a commentare.

Decisi allora di andar sul posto ad informarmi.

Trovai una lunga fila di persone di ogni età e immaginai di essere giunto già troppo tardi o che i requisiti richiesti mi avrebbero comunque escluso.

Quando cerchi lavoro che non c'è, pretendono sempre una caratteristica che tu non possiedi. L'età, per esempio: o sei troppo giovane  o sei troppo vecchio, la mia poi non è mai andata bene a nessuno, nemmeno facesse apposta a variare nel tempo sempre controcorrente!...

Oppure il titolo di studio... Se hai il diploma, vogliono un laureato. E se hai la laurea, ti manca di sicuro quel certo master. E se ce l'hai, magari non  padroneggi le lingue. Sì, vabbè, ma un po' di inglese lo mastico, dài! E  che c'entra l'inglese? Quello è d'obbligo. Non conosci nemmeno l'arabo o il cinese? e che ti presenti a fare!

Ma ormai ero in ballo e decisi di restare. Mi confortavano le facce sorridenti di quelli che uscivano. E finalmente giunse il mio turno.

Un signore dall'aspetto gioviale mi domandò se volevo arruolarmi.

- Perché arruolarmi, scusi? è un servizio militare?

- Ma no, assolutamente. E' un servizio civile, ma lo Stato ha deciso di prendere di petto la situazione e arruola tutti coloro che vogliono combattere la guerra contro la crisi.

- Che requisiti occorrono?

- La cittadinanza italiana e i diritti politici.

- Nient'altro? Quindi chiunque può arruolarsi, indipendentemente dall'età, sesso, curriculum vitae?

- Proprio così. Abbiamo creato tanti settori, e ognuno sceglie quello più affine alle proprie predisposizioni.
Chi è portato per il giardinaggio, trasformerà le nostre città in aiuole fiorite.
Chi ama la pittura rinfrescherà gli ambienti pubblici.
Alcuni si occuperanno degli anziani e dei disabili, faranno loro la spesa e li accompagneranno dove occorre.
Altri faranno parte della protezione civile o della parasanità, o si prenderanno cura delle nostre spiagge, dei nostri boschi, dei nostri monumenti...
Ce n'è per tutti i gusti: questo è il dépliant!

- E' fantastico! Ma dicevano che eravamo ormai alla frutta, senza più risorse...

- Beh, ascolti me. In soldoni, ci sono due modi per gestire questa crisi.
Il primo consiste nell'aumentare le tasse, e il ricavato farlo confluire alle banche. In pratica, si toglie ai poveri per dare ai ricchi.
E cosa produce ciò? Chiusura delle imprese, disoccupazione, miseria, suicidi.
Perché togliendo ai poveri per dare ai ricchi, si sottraggono risorse all'economia reale per passarle a speculazioni finanziarie a vantaggio solo di pochi già benestanti.
Il secondo modo consiste invece nell'operazione inversa: togliere un po' di superfluo ai ricchi per darlo ai poveri.
Ora, noi pensiamo di dare un reddito corrispondente ad almeno 1000 euro a chi vorrà arruolarsi, e di innalzare anche le pensioni  minime allo stesso livello.
E cosa faranno i poveri trovandosi un reddito che prima non avevano?

- Immagino che ci faranno la spesa, pagheranno le bollette, andranno al cinema...

- Bravo. Vuol dire che reimetteranno quel reddito nell'economia reale, aumentando i consumi. E quale ne sarà la conseguenza?
Le imprese che stavano per chiudere, si riprenderanno.
I supermercati avranno necessità di assumere nuovi addetti.
I ristoranti pure. I produttori, che so, di lavatrici pure. E così via.
Si creerà quindi un circolo virtuoso che rimetterà in moto tutta l'economia.
Ma vogliamo provare a calcolare quanto costerà realmente tutta l'operazione?
Facciamo due conti. Lo Stato dà 100 ai poveri. Questi fanno girare quei 100 e lo Stato ne riprende subito 20 di Iva. E scendiamo a 80 di costo effettivo.
Quegli 80, procurando nuovo lavoro, ne faranno risparmiare allo Stato altri 20 di sussidi. E siamo a 60.
Se tutti lavorano, infine, diminuiranno drasticamente i costi legati alla miseria e alla emarginazione. Ci saranno infatti meno malanni e meno delinquenza. Questo farà risparmiare allo Stato ulteriori 20. E siamo a 40.
A fronte di 100 nominali lo Stato avrà dunque un costo reale di soli 40.
E con quel modico investimento, risolverà i problemi del popolo italiano, che è poi l'unica ragione che giustifichi l'esistenza dello Stato stesso.
Lei dunque vuole essere dei nostri?

- Certo. Mi sembra un sogno. Ma saremo milioni... Dove prenderà sia pure solo quei 40 lo Stato?

- Le dirò come faremo. Potevamo scegliere se uscire dall'euro o far deflagrare questo paese.
Il fatto è che, nonostante tutto, questa è la terra dei nostri padri, ci siamo nati e, anche se non ne siamo sempre consapevoli, ci siamo affezionati. Amiamo la nostra lingua, i nostri poeti, la nostra musica, la nostra arte, le nostre città, il nostro modo di mangiare...
Siamo noi che abbiamo creato il diritto.
Italiani hanno scoperto nuovi continenti ed italiani hanno inventato un modo originale di aggregarsi e convivere senza tiranni: abbiamo inventato i Comuni, autogestiti, quando gli altri non sapevano andare aldilà del vecchio e assurdo schema di sudditi e di re.
Così alla fine abbiamo deciso di salvarlo, questo paese. E sapevamo che non lo avremmo potuto fare, se non avessimo salvato prima tutti gli italiani. Nessuno doveva restare indietro.
Abbiamo quindi fatto al Consiglio europeo una di quelle proposte che non ammettono repliche. Eravamo così risoluti che hanno capito che se non avessero accettato, saremmo usciti dall'euro seduta stante, facendolo fallire. Siamo la terza potenza europea, non l'ultima ruota del carro, e stavolta la nostra forza e il nostro orgoglio li abbiamo fatti valere. Proprio come quando crediamo fino in fondo in noi stessi e vinciamo i Mondiali.
Abbiamo deciso che avremmo continuato a ritirate euro dalla Bce (a debito) solo in minima parte. Giusto le somme per pagare gli interessi sul debito e per comprare quelle materie prime che non accettano altre valute. Diciamo un 20% del totale.
Per tutte le transazioni in Italia, useremo invece una moneta locale di nostra proprietà (che non crea debito perché nessuno ce la presta). L'abbiamo chiamata fiorino e le abbiamo attribuito lo stesso valore dell'euro, per non creare confusioni.           

- Quindi saremo pagati in fiorini e non in euro?

- Precisamente.

- Ma al supermercato poi li accetteranno senza problemi questi... fiorini?

- Certo. Sarà moneta legale in Italia. Lo Stato pagherà i suoi dipendenti in fiorini, pagherà i fornitori nazionali in fiorini. Abbiamo nazionalizzato la Banca d'Italia.

- Ma perché, non era già la banca dello Stato italiano?

- Assolutamente no. Aveva un nome che in effetti poteva creare equivoci del genere e un 5% di azioni in conto all'Inps e all'Inail, tanto per far credere di essere pubblica, ma tutto il resto era in mano a banchieri privati.
Adesso lo Stato si è ripreso la sovranità monetaria.

- E cosa significa?

- Significa che mentre prima pagavamo fior di interessi sul denaro, adesso lo emettiamo direttamente noi, ancorandolo alla capacità reale  di creare beni e servizi.
Vede, lo Stato prima si comportava come una famiglia senza reddito che ogni mese era obbligata a far debiti per campare. Ogni volta il debito aumentava e doveva far nuovi debiti perfino solo per pagare gli interessi su quelli vecchi. Così ci si strangola, caro signore!
Ora lo Stato si è riappropriato della propria sovranità monetaria e stampa direttamente (senza aste pubbliche e quindi senza debito) i nuovi fiorini.

- Ma stampando nuova moneta non crea inflazione?

- No, perché non ne stampa a vanvera. Ne stampa per lo stesso importo di quegli euro che prima prendeva a prestito.

- E per chi ha, poniamo, un mutuo di 50 mila euro, cosa cambierà?

- Niente. il mutuo di 50 mila euro viene automaticamente trasformato in uno di 50 mila fiorini. Per lui non cambierà nulla. 

- E il prezzo della benzina? non c'è rischio che vada alle stelle?

- E per quale motivo? Le ho già detto che per certe materie prime indispensabili lo Stato continuerà ad usare gli euro.
Ma questo solo all'inizio. Stiamo prodigandoci nel proporre ai fornitori di petrolio scambi di merci alla pari. In pratica, a chi ci vende petrolio (penso soprattutto ai paesi emergenti) noi proporremo in cambio i prodotti made in Italy. E chi accetterà i fiorini con cui acquistare i nostri prodotti di qualità, avrà la priorità nei rapporti commerciali con noi. I nostri migliori fornitori diventeranno anche i nostri migliori clienti.

- A parte il fatto che mi domando se sia proprio indispensabile poi usare petrolio, gas, o, peggio ancora, centrali nucleari per produrre energia!...

- Certo che non lo è. Abbiamo creato appunto un programma di investimento in energie rinnovabili. Abbiamo il sole, che è una fonte inesauribile di energia pulita. E sarebbe un vero peccato disdegnare questo incredibile regalo che la natura ci ha fatto!
Abbiamo il vento. Abbiamo l'acqua. Abbiamo l'ingegno umano, che finora non è stato preso in considerazione da chi gestiva il potere, ma adesso tutto sta cambiando.

- Quindi, tornando ai fiorini, immagino che chi avrà un conto in banca in euro se lo troverà trasformato, appunto, in fiorini...

- Esatto. Per i cittadini non cambierà nulla. O meglio, non ci saranno svantaggi. Di vantaggi invece ce ne saranno, eccome!

- Cioè?

- Lo Stato sarà più ricco e di conseguenza migliorerà i servizi e diminuirà le tasse.

- E come è possibile ciò?

- Vede, signore mio, abbiamo detto che lo Stato riavrà la sovranità monetaria. Questo significa che sarà lui, in prima persona, a emettere tutto il denaro che prima veniva preso in prestito da privati (a parte quel 20% di euro che le dicevo).
Nel momento dell'emissione, lo Stato tratterrà per sé ciò che occorre per il suo fabbisogno. Questo significa, che, avendolo già alla fonte, non avrà più necessità di chiedere tasse dirette ai cittadini.

- Mi sta dicendo che l'Irpef scomparirà?

- Esattamente. E non soltanto l'Irpef, anche l'Irap scomparirà, anche l'Imu.
E tutto quello che i cittadini si ritroveranno in busta, sarà esente dalle tasse. Un bel guadagno. Ma ci voleva! Il passaggio all'euro aveva comportato praticamente il dimezzamento del nostro potere d'acquisto. Ora andiamo a recupero, finalmente! 

- E' una cosa meravigliosa! Si stenta a crederlo. Ma perché non l'hanno fatta prima una cosa del genere?

- Lasci stare... stendiamo un velo pietoso su questo argomento. Piuttosto, voglio dire che detassando anche le aziende che assumono, si avrà in breve tempo un riassorbimento completo della disoccupazione. Il reclutamento nel servizio civile sarà solo un'anticamera della piena occupazione privata e al tempo stesso un pungolo all'economia. In breve, questa girerà così bene che il passaggio dal lavoro pubblico a quello privato sarà un percorso obbligato.